Libri su Marone, o di autori maronesi: "Week-end in terra straniera" di Giovanni Cristini | |||
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"Da Marone d'Iseo" Dov'è il boschetto d'acacie, l'osteria della frasca, il gioco delle bocce, il pergolato del glicine ronzante calabroni? Qui venivo bambino, stordito dalla gente e dalla festa (tu mi tenevi per mano) nei lunghi interminabili tramonti dell'estate quando lo specchio del lago s'increspava alla brezza della sera. Dalla stanza a terreno usciva il gran vociare della morra. Sui tavolacci scuri, nell'afrore del clinto, i mezzi litri erano le pazienti clessidre dello scopone. Il berretto rialzato sulla fronte, come in un vecchio quadro di Cézanne, un giocatore mordicchiava il sigaro e sputacchiava liquidi pensieri. Dall'acquaio giungeva un ciangottare d'acqua e di stoviglie e la Marisa dava sulla voce ai più chiassosi e sguaiati e al solito balordo che avendo fatto il pieno concionava da solo contro il muro. Ora la neve dei fiori d'acacia si accumula contro i gradini della vecchia osteria chiusa da tempo e in rovina. La lunga festa è finita e tu non mi conduci più per mano. Un grazie di cuore a Michele Cristini per il prezioso contributo nel pubblicare le opere di suo zio Giovanni. |
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