Il Gruppo Alpini di Marone si è fatto promotore di una iniziativa di solidarietà proposta dal missionario maronese don Giuseppe Ghitti.
Ai seguenti link è possibile prendere visione della locandina dell'iniziativa e della lettera di don Giuseppe Ghitti
Qui di seguito una semplice anteprima dei due documenti:
Così come già successo tempo fa per il Gruppo Consiliare di maggioranza (Uniti per Marone), ora anche il Gruppo di minoranza (Marone da Vivere) ha un suo sito ufficiale. Pertanto abbiamo provveduto ad aggiungerlo negli appositi box.
Con l'occasione, ci viene anche segnalato un incontro, organizzato proprio da Marone da Vivere, sul tema scottante dell'emergenza acqua, tema che il nostro sito ha già ampiamente promosso, tanto da risultare come argomento forum più letto.
Cliccare qui per scaricare il relativo volantino
Il Gruppo di Marone dell'Associazione Nazionale Alpini ci invia il seguente comunicato
- GENERI DI PRIMA NECESSITA’ CHE SARANNO DISTRIBUITI DALLE PENNE NERE -
Tridentina, avanti:
gli Alpini raccolgono aiuti per le famiglie libanesi
La solidarietà non ha confini e gli Alpini quando sono chiamati per concretizzarla
rispondono: "Ci siamo". Hanno risposto nel 2003 a quell’appello lanciato dal 5°
Reggimento alpini impegnato in Bosnia per raccogliere materiale di prima
necessità da distribuire alle vittime di quella guerra. Da Brescia sono partiti
diversi Tir con destinazione Vipiteno; poi gli alpini da quella caserma hanno
trasferito il tutto e a Sarajevo; hanno gestito "direttamente" l’operazione di
smistamento. Missione compiuta tutto documentato anche con immagini,
"Tridentina avanti" avevano chiamato quell’apprezzato impegno umanitario. Ora
gli Alpini bresciani sono stati chiamati ad un secondo altrettanto importante
impegno: obiettivo Libano.
L’appello è pervenuto dal comandante dei paracadutisti della Folgore in partenza
per il Libano per dare il cambio ai nostri militari impegnati nell’operazione di pace.
Dopo l’esperienza bosniaca, vissuta anche dai paracadutisti accanto agli alpini,
non si può andare in quel Paese che cerca di rimarginare le offese della guerra,
a mani vuote. Una razione di pasta, una maglietta possono riaprire una
speranza, un giocattolo, un brogliaccio da scarabocchiare con un pennarello
possono riaccendere a tanti bimbi quel sorriso smarrito.
Abbiamo assistito nei giorni scorsi alla sofferenza di quella gente, un paio d’ore
d’immagini in diretta della Rai con il servizio partito dalla portaerei Garibaldi
ancorata al porto di Taranto. Il consiglio direttivo della sezione bresciana ha
deliberato di aderire a quest’invito, ancora "Tridentina Avanti" è il motto
dell’operazione. Inutile dire che le Penne nere si sono già "sguinzagliate" per
raccogliere materiale. Ma il presidente Davide Forlani si appella anche alla ben
riconosciuta generosità dei bresciani.
Che cosa serve? Generi alimentari non deperibili, pasta, riso, farina bianca, olio
in lattine, fagioli, pelati, zucchero, vestiario leggero, materiale scolastico,
giocattoli, pannolini e pannoloni. Poi c’è un lungo elenco di materiale sanitario
per un ambulatorio e medicinali. Anche un contributo in danaro servirà per il
trasporto del materiale alla caserma della Folgore. La base logistica dove verrà
conferito il materiale è la sede della Sezione a Mompiano in Via Nikolajewka, 15.
Il referente è il responsabile della protezione civile Battista Ravelli 0302003976-
3389521278-03041128.
Il termine dell’operazione è il 26 aprile.
Sezione A.N.A. di Brescia
Questo è il link al Documento originale
Questo, invece, è il link all'elenco di materiale sanitario di cui si fa cenno sopra.
Qui potrete trovale l'originale della Locandina raccolta materiale di cui vedete qui sotto un'anteprima:
Ciao a tutti
in occasione della giornata mondiale dell'Acqua - 22 marzo, ricordo i siti di informazione e partecipazione attiva al riguardo:
www.amce.be/ (è anche in italiano)
www.contrattoacqua.it
www.acquabenecomune.org
Colgo l'occasione per rilanciare una efficace mobilitazione, informazione e adesione alla campagna per la proposta di legge di iniziativa popolare per la gestione pubblica dell'acqua.
Xmn....
PER IL CORAGGIO DI VIVERE E DI FAR VIVERE
MANIFESTO
PER LA GARANZIA DI UNA PRESA IN CARICO GLOBALE:
DI TRATTAMENTO, CURA E SOSTEGNO E CONTRO L’ABBANDONO, L’ACCANIMENTO E L’EUTANASIA NEL NOSTRO PAESE
In un contesto in cui l’autonomia della persona malata o con disabilità viene univocamente interpretata prima di tutto come il diritto di dire di no e di rifiutare qualcosa, favorendo una linea rinunciataria che sembra minare l’alleanza terapeutica tra medico e paziente, e tenta di far rientrare l’eutanasia tra i compiti della professione medica, i promotori di questo documento ritengono importante ribadire quanto segue:
1. Il riconoscimento della dignità dell’esistenza di ogni essere umano deve essere il punto di partenza e di riferimento di una società che difende il valore dell’uguaglianza e si impegna affinché la malattia e la disabilità non siano criteri di discriminazione sociale e di emarginazione. Questo riconoscimento richiede anche concreti investimenti sul piano economico e su quello culturale, per favorire un’idea di cittadinanza allargata che comprenda tutti, come da dettato Costituzionale, e per riaffermare il valore unico ed irripetibile di ogni essere umano, anche di chi è talora considerato “inutile” poiché, superficialmente, giudicato incapace di dare un contributo diretto alla vita sociale.
2. Il dolore e la sofferenza (non solo fisica), in quanto tali, non sono né buoni né desiderabili, ma non sono senza significato: l’impegno della medicina e della scienza per eliminare o alleviare il dolore delle persone malate o con disabilità, e per migliorare la loro qualità di vita, evitando ogni forma di accanimento terapeutico, è un compito prezioso che conferma il senso della professione medica, non esaurito dall’eliminazione del danno biologico. La medicina, i servizi sociosanitari e, più in generale, la società, forniscono quotidianamente delle risposte ai differenti problemi posti dal dolore e dalla sofferenza: risposte che vanno potenziate e che sono l’esplicita negazione dell’eutanasia, del suicidio assistito e di ogni forma di abbandono terapeutico.
3. Non si possono creare le condizioni per l’abbandono di tanti malati e delle loro famiglie. È inaccettabile avallare l’idea che alcune condizioni di salute rendano indegna la vita e trasformino il malato o la persona con disabilità in un peso sociale. Si tratta di un’offesa per tutti, ma in particolar modo per chi vive una condizione di malattia, questa idea, infatti, aumenta la solitudine dei malati e delle loro famiglie, introduce nelle persone più fragili il dubbio di poter essere vittima di un programmato disinteresse da parte della società, e favorisce decisioni rinunciatarie.
4. Occorre rinsaldare nel Paese la certezza che ognuno riceverà trattamenti, cure e sostegni adeguati. Prima di pensare alla sospensione dei trattamenti, infatti, si deve garantire al malato, alla persona con disabilità e alla sua famiglia ogni possibile, proporzionata e adeguata forma di trattamento, cura e sostegno. La Costituzione Italiana, tutte le leggi vigenti in Italia, oltre alla Convenzioni sui Diritti dell’Uomo e alla recente Convenzione ONU sui diritti e la dignità delle persone con disabilità, affermano la dignità di tutti ad avere il diritto all’accesso alle cure.
5. I promotori e i firmatari di questo documento si impegnano, nell’ambito delle loro professioni e secondo le loro competenze, a sostenere e difendere sempre il principio dell’accesso ad ogni tipo di intervento socio-sanitario per tutti e il chiaro NO ad ogni forma di induzione volontaria della morte o di pratica eutanasica e di implicita o esplicita istigazione al suicidio assistito.
6. La morte è un fatto e non un diritto: per questa ragione non può essere oggetto di una scelta sostenuta dalla società civile. Ciò non significa negare il valore dell’autonomia e della libertà della persona, ma riconoscere che il valore di ogni scelta dipende dal suo contenuto. In ogni caso, l’equiparazione della scelta di chi vuole vivere e di chi vuole morire è scorretta per la semplice ragione che solo la vita, e non la morte, è il fondamento dei diritti umani e della loro tutela.
7. Lo sviluppo della medicina, così come oggi la conosciamo e la pratichiamo, è stato ed è reso possibile solo da una concezione “positiva” dell’esistenza umana, capace di accettare la sfida dell’assistenza e della cura, anche di fronte alla patologia più severa e al declino fisico e psichico della vecchiaia.
I promotori e coloro che aderiscono a questo manifesto ritengono che sia importante garantire una società che non abbia paura del dolore poiché usa la scienza, le leggi e le competenze per combatterlo. Ciò che era considerato incurabile e inguaribile cento anni fa oggi è spesso curabile e guaribile, e l’oscurantismo e la paura non appartengono a chi ha fiducia nell’uomo, nella sua capacità e nel suo coraggio.
L'associazione Scienza & Vita sostiene questo manifesto e invita coloro che condividono le tesi qui espresse a firmare il documento e a promuoverlo in tutte le sedi ritenute opportune.
Per sottoscrivere questo manifesto collegati a www.unicatt.it/bioetica/manifesto
I PROMOTORI
• Felice Achilli, medico, Presidente Medicina e Persona; Direttore U.O.Cardiologia, Ospedale Manzoni, Lecco
• Marco Brayda-Bruno, medico, Direttore U.O. Chirurgia Vertebrale III, IRCCS Ist. Ortopedico.Galeazzi Milano
• Dario Caldiroli, medico, Direttore U.O. Neuroanestesia e Rianimazione, Fondazione IRCCS Ist. Neurologico C. Besta, Milano
• Bruno Dallapiccola, medico, Presidente Scienza & Vita Nazionale, Ordinario genetica medica, Università La Sapienza, Roma
• Maria Luisa Di Pietro, medico, Presidente Scienza & Vita Nazionale, Associato di Bioetica, Università Cattolica Sacro Cuore, Roma
• Giovanni Battista Guizzetti, medico, Direttore U.O. Stati Vegetativi, Bergamo
• Vladimir Kosic, delegato OMS per l’Italia-Functioning and Disability Reference Group, Presidente Consulta dei Disabili Friuli Venezia Giulia, Trieste
• Matilde Leonardi, medico, delegato OMS per l’Italia-Functioning and Disability Reference Group, Vice Presidente nazionale FIAN, Milano
• Mario Melazzini, medico, Direttore U.O. Day Hospital Oncologico IRCCS Maugeri; Presidente nazionale AISLA, Pavia
• Adriano Pessina, filosofo, bioeticista, Direttore Centro Bioetica UCSC, Milano-Roma
• Valeria Zacchi, medico, Direttore Sanitario IRCCS Fatebenefratelli, Brescia